Percorrendo la Costa laziale, scendendo da Fiumicino (tappa finale del precedente articolo), superiamo la foce del Tevere e arriviamo alla popolatissima Ostia. Frazione litoranea del Comune di Roma Capitale, collegata al centro di Roma con la Cristoforo Colombo, la “via del mare” voluta dal duce.
Incontriamo di seguito le affollate Torvajanica e Ardea dove si respirano ancora, nel bene e nel male, le atmosfere degli anni ’50. La torre di Tor San Lorenzo e i tre lidi – Lido dei Pini, Lido dei Gigli e Lido di Lavinio – sono gli ultimi confini meridionali delle tipiche pinete mediterranee.
Insieme ad Anzio; ricca di storia bimillenaria dai temi dell’Antica Roma al drammatico sbarco degli alleati nel 1944. Da qui e da Nettuno, anticamente unite, inizia un’area fortemente condizionata dal ventennio fascista.
Con la tipica architettura razionale e l’assestamento del territorio dovuto alla bonifica delle paludi pontine. Le cui radici venete di chi vi provvide si ritrovano nei cognomi degli indigeni e nei toponimi locali.
Il giudizio è un po’ personale, certo, ma se molti artisti, fotografi e pittori si sono soffermati maggiormente qui, la ragione dev’esserci. Così come dev’esserci se qui le case, i ristoranti e gli alberghi costano più che altrove nel percorso litoraneo. Elenchiamo quindi le bellezze del territorio: Sabaudia, cara a Moravia e Pasolini, San Felice Circeo, Terracina, Sperlonga, Gaeta, Formia, Scauri.
L’influenza campana si comincia a sentire nell’indole dei residenti e nelle rinomate mozzarelle e latticini della zona. Le casette bianche sul mare sfidano al tramonto quelle della Grecia. Le quali forse vincono solo per numero e per l’uso un po’ ruffiano del colore celeste. Oltre ai borghi, anche il mare qui è notevole; pur se di “Vele Blu” simbolo di qualità marina se ne trovano anche nel resto del Lazio.
La cucina di mare domina con vari piatti tipici nati dalla ricchezza di varietà del pescato. Fanno parte del litorale regionale laziale anche le isole Pontine o Ponziane. Ponza, Palmarola, Zannone, Gavi, Ventotene e Santo Stefano sono luoghi magici dove il tempo si è fermato. Centri abitati soprattutto da pescatori con un turismo lento che l’estate moltiplica le presenze. Spiagge da cartolina, vacanze assicurate se prenotate per tempo, e unico inconveniente il blocco dei traghetti in caso di mare grosso.
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