itT: +39 06 9422062 | M: +39 388 7617243
Virtual Tour

La chiesa di Santa Bibiana, un piccolo capolavoro barocco

L’attuale assetto urbanistico non rende onore alla preziosa Chiesa di Santa Bibiana ed alle sue radici antiche. La prossimità con la stazione Termini, le sue grandi strutture ferroviarie e i palazzi umbertini circostanti la nascondono alle vie di passaggio della Capitale.

Forse è un bene, perché i veri gioielli artistici discreti e riservati lasciano a un visitatore non casuale il piacere della scoperta.

L’antica chiesa era parte, sin dall’VIII secolo, di uno strumento di grande importanza sociale, il cosiddetto Itinerario di Einsiedlen, che fungeva da guida per i pellegrini nell’Italia altomedievale.

La Chiesa oggi si trova in una zona densa di edifici, nel centro di Roma, esattamente nel Rione Esquilino. Questa posizione è particolarmente affollata, caratterizzata da una combinazione di architetture storiche e moderne. Accanto alla Chiesa, si trovano diverse strutture residenziali e commerciali che contribuiscono al vivace ambiente urbano della zona.

La chiesa di Santa Bibiana: il gioiello opera prima del Bernini architetto

La Chiesa di Santa Bibiana ha radici molto antiche che risalgono al 467, secondo alcune fonti – tra le quali il Liber Pontificalis – che affermano anche che sia stata costruita sulle ceneri di 11.266 martiri. E il papa Simplicio vi trasferire le reliquie di altri martiri: Simplicio, Faustino e Viatrice.

Secondo una leggenda, invece, la chiesa fu eretta nel 363 nel sito in cui visse Santa Bibiana, la quale fu sepolta dopo essere stata flagellata a morte il 2 dicembre 362. Martirizzata con sua madre Dafrosa e la sorella Demetria durante le persecuzioni sotto il regno dell’imperatore Giuliano l’Apostata, perché si rifiutava di rinnegare la fede cristiana.

Le sue reliquie sono custodite sotto l’altare maggiore, protette da un prezioso contenitore in alabastro risalente all’epoca di Costantino.

Nel 1224 Onorio III la restaurò e le fece costruire accanto un monastero femminile in uso fino al XV secolo. Urbano VIII lo volle demolire all’inizio del Seicento e riedificò la chiesa in occasione del ritrovamento delle reliquie, in prossimità del Giubileo del 1625. A dirigere i lavori fu chiamato il giovane Gian Lorenzo Bernini, all’esordio come architetto.

Un giovane di estremo talento destinato a realizzare opere quali il Colonnato di Piazza San Pietro e la Cupola della stessa Basilica. Bernini non frequentò scuole formali e, pur essendo in grado di leggere e scrivere, non conosceva il latino. Questa mancanza, secondo alcuni studiosi, non solo non gli arrecò svantaggi, ma gli permise di superare i pregiudizi accademici e di esprimere idee particolarmente originali.

La sua vera formazione avvenne grazie al padre, scultore toscano che si era trasferito a Roma, nella cui bottega imparò a disegnare e a scolpire, ispirandosi a opere antiche come modelli.

Uno scrigno di tesori d’arte figurativa

Bernini, figlio d’arte, aveva venticinque anni all’epoca ed era cresciuto fin da piccolo sotto la guida del padre Pietro. Uno scultore toscano voluto a Roma da Paolo V per ornare la Cappella Paolina di Santa Maria Maggiore. Ben introdotto nelle famiglie nobili dell’epoca, Gian Lorenzo era già impegnato nel Baldacchino di San Pietro e come scultore aveva già prodotto diversi capolavori. Opere quali: il gruppo “Enea, Anchise e Ascanio in fuga da Troia”; il “David”; il “Ratto di Proserpina”; “Apollo e Dafne”

Per Santa Bibiana, rifece completamente la facciata con una configurazione fino a quel momento esclusiva dei palazzi rinascimentali. Internamente, costruì due cappelle in fondo alle navate laterali; chiuse le finestre della navata centrale e realizzò il nuovo presbiterio al posto dell’antica abside.

Questo, dal punto di vista architettonico; per quello a carattere artistico realizzò la magnifica statua della santa collocata dietro l’altare maggiore.

È la prima opera pubblica di soggetto sacro dell’artista e innova le regole del genere allora vigenti. Meritano particolare ammirazione: lo sguardo estatico rivolto verso l’alto, il raffinato panneggio delle vesti e la mano destra con le dita sospese in aria.

Tra architettura, arte e devozione del popolo romano

A dipingere gli interni furono chiamati due pittori toscani: Agostino Ciampelli e il giovane Pietro da Cortona, anch’egli ben inserito nell’alta nobiltà ecclesiastica. L’interno dell’edificio ha tre navate divise da colonne di spoglio. Vicino l’ingresso è posta la colonna in marmo rosso, per la tradizione quella sulla quale Bibiana subì la flagellazione. Gli affreschi e le tele rappresentano scene di vita della santa: il ciclo di sinistra è del Cortona, quello a destra di Ciampelli.

La chiesa, fulcro della nascita del primo Barocco, fu luogo di culto popolare. “Bibiana”, per opera del rotacismo che trasforma la lettera “b” in “v” (come in serbare = servare), equivale a “Viviana”. Cioè, agli occhi del popolo, ricca di vitalità.

Quindi, la santa fu venerata attribuendo alle polveri rosse della colonna citata, grattate di nascosto, proprietà curative miracolose.

Festeggiata dalla chiesa il 2 dicembre, la saggezza contadina ha coniato in vari dialetti locali un proverbio “meteorologico”. La cui versione italiana recita: “Se piove a Santa Bibiana, dura quaranta dì e una settimana”.

Con il Blog di Roma e del Lazio, Around Rome vi guida alla scoperta dei territori per il piacere di soddisfare curiosità e mettere la cultura al servizio di persone e imprese.
visualizza su Google Maps
A cura de il NETWORK | testo Andrea Franchini | foto Ezio Bocci

Città di Mentana: vicina a Roma ma non per Garibaldi
27 Marzo 2025
Il Rione Esquilino: multietnico, ricco d’arte e storia
9 Marzo 2025
La città di Cori: una gemma senza tempo sui Monti Lepini
22 Febbraio 2025

Lasciati aiutare!

Se hai bisogno di aiuto, non esitare a contattarci.
Ti risponderemo rapidamente e, se hai fretta, chiamaci subito.

T: (+39) 06 9422062

info@aroundrome.it

Link utili

We are using cookies to give you the best experience. You can find out more about which cookies we are using or switch them off in privacy settings.
AcceptPrivacy Settings

GDPR

  • Privacy e Cookie Policy

Privacy e Cookie Policy

Prima di proseguire si prega di leggere l’informativa sul trattamento dei dati personali e le informazioni relative all’utilizzo dei Cookie.

Leggi