La sua nascita affonda nel mito e nella leggenda. In questo tratto di costa tirrenica a Sud di Roma, chiamato appunto Costa di Enea, si narra che Ascanio, figlio dell’eroe troiano, la fondò insieme ad Albalonga. O forse fu fondata da Anteo, figlio di Ulisse e della Maga Circe.
L’antica Antium (le attuali Anzio e Nettuno) fu a lungo capitale della popolazione che, insieme agli Equi ed ai Sanniti contesero territorio e potere al nascente dominio di Roma. Finché da questa fu sconfitta e sottomessa come anche le altre città latine circostanti: Ardea, Circei, Terracina, Aricia.
Ma vista la splendida posizione sul mare, divenne un centro molto apprezzato dalla antica aristocrazia romana. Molte le splendide ville tra cui quella di Cicerone, di Mecenate che usava ospitare gli imperatori della gens Giulio-Claudia e qui nacquero Caligola e Nerone.
Il nostro Lucio Domizio Enobarbo (appunto Nerone) qui aveva una magnifica residenza e costruì un efficientissimo porto. I resti, insieme a quelli della villa, sono ancora visibili e costituiscono una delle attrazioni storico-turistiche dell’area.
Ed ecco che, con il passare dei secoli, della splendida città romana, di cui si perse addirittura il nome, rimase un piccolo borgo medievale chiamato Nettuno. In memoria di un antico tempio dedicato alla divinità del mare che qui sorgeva.
Acquistata nel XVI secolo dalla Camera Apostolica, papa Innocenzo XII volle ricostruire il porto che diede nuovo sviluppo economico e sociale all’area. Pian piano i due borghi di pescatori di Anzio e Nettuno divennero apprezzati centri economici. Finché negli ultimi decenni dell’800 con la nascita del turismo balneare, Anzio si affermò come località di soggiorno di famiglie aristocratiche e dell’alta borghesia romana. Sorserò così svariati villini in stile Liberty, hotel e perfino un Casinò. E addirittura, nel 1925, ad Anzio arrivò il primo cavo transoceanico di 13.000 km. che unì telegraficamente le Americhe all’Italia.
Ma la fama di Anzio è anche purtroppo legata al famoso sbarco delle truppe anglo-americane il 22 gennaio del 1944. Lo sbarco di Anzio, utile per iniziare con la liberazione di Roma l’avanzata verso il nord Italia, è una delle più famose operazioni militari del 2° conflitto mondiale. La città subì la quasi totale distruzione ed ebbe un alto numero di vittime civili. Oltre centomila uomini sbarcarono con moltissimo materiale bellico.
I tedeschi, colti di sorpresa, in un primo momento reagirono in modo molto energico e riuscirono a rallentare la conquista di Roma. La capitale fu liberata soltanto quattro mesi dopo, il 4 giugno 1944. Il prezzo in vite umane fu altissimo con oltre quarantamila morti.
Oggi Anzio, insieme alla confinante Nettuno, forma un’unica gradevolissima località balneare con ampi arenili che si affollano nei mesi estivi. Ha un porto efficiente con traghetti e aliscafi in partenza per le vicine isole dell’Arcipelago Pontino. E vanta una nutrita flotta di pescherecci che al loro rientro portano prelibato pesce ancora vivo.
Anzio offre una cucina marinara di assoluta eccellenza e numerosi angoli con le testimonianze di un passato lungo e glorioso. Un luogo dove godere appieno un incantevole soggiorno.
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