Celleno, arroccato su un promontorio di tufo vulcanico nella Tuscia viterbese, incanta i visitatori con la sua atmosfera sospesa nel tempo. Un borgo fantasma che racconta storie di un passato glorioso, avvolto nel mistero e nella bellezza selvaggia della natura circostante.
Le origini di Celleno si perdono nella notte dei tempi. Etruschi, Romani e Longobardi hanno solcato queste terre, lasciando tracce indelebili del loro passaggio.
Il borgo raggiunse il suo apice nel Medioevo, divenendo un importante centro religioso e militare. Ma il destino di Celleno era segnato. Una serie di eventi nefasti, tra cui frane, terremoti ed epidemie, costrinsero gli abitanti ad abbandonarlo nel XIX secolo. Da allora ha origine per Celleno l’appellativo di “borgo fantasma” dove si respira un’aria irreale.
Oggi, Celleno svela il suo fascino malinconico ai visitatori curiosi. Passeggiando tra le viuzze silenziose, si ammirano i resti di antiche case, chiese e palazzi. Come il Castello Orsini, che domina il panorama con la sua possente torre di guardia.
Si ammira anche, all’ingresso del borgo antico, il “Muro narrante” lungo un centinaio di metri sul quale una serie di affreschi dipinti raccontano la storia del paese. Sulle mura di cinta del convento di via Roma affreschi e graffiti risalenti a epoche diverse, raccontano storie di vita quotidiana, devozione religiosa e battaglie epiche. Opere d’arte a cielo aperto che rendono Celleno ancora più suggestiva.
Celleno non è solo un borgo fantasma, ma anche un luogo di leggende e misteri. Si narra che qui sia sepolto il Santo Graal, in una delle migliaia di versioni che riguardano questa immaginifica reliquia. E anche che il fantasma di Papa Clemente VII vaghi ancora tra le rovine del paese.
La sera, quando il sole cala e la luce assume sfumature spettrali, l’atmosfera si carica di suggestione, lasciando spazio all’immaginazione.
Il borgo offre anche scorci panoramici mozzafiato sulla valle sottostante, dove si coltivano pregiate ciliegie per le quali si svolge annualmente una sagra dedicata. Tradizioni culinarie genuine e prodotti tipici deliziano il palato dei visitatori. Caratteristici di questa parte della Tuscia è il fagiolo bianco che si distingue per la buccia sottile, la consistenza cremosa e il sapore delicato. Viene coltivato da generazioni con metodi agricoli sostenibili e rappresenta l’ingrediente base di numerose ricette locali.
L’olio extravergine d’oliva qui è fatto con olive, coltivate principalmente nelle varietà Canino e Leccino, che vengono frante con metodi artigianali per esaltare i loro profumi fruttati e il gusto armonico. Le colline che circondano Celleno sono vocate alla produzione di vini di carattere. Tra i vitigni più diffusi troviamo l’Aleatico, il Grechetto e il Sangiovese, utilizzati per realizzare vini rossi, bianchi e rosati che si abbinano perfettamente ai piatti tipici locali.
Visitare Celleno quindi è un’esperienza unica, un viaggio nel tempo che conduce alla scoperta di un borgo italiano autentico, ricco di storia, cultura e mistero.
Un luogo che emoziona e conquista, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi lo visita.
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