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Cottanello e San Cataldo: il paese e il suo eremo uniti dalla pietra

Nella provincia di Rieti, al confine con l’Umbria, Cottanello e San Cataldo scrivono insieme una pagina di storia, religione e cultura tutta da scoprire. Siamo nella Sabina, a un’ottantina di chilometri da Roma, la Città Eterna con la quale il piccolo paese del reatino ha un legame particolare.

In epoca romana Cottanello faceva parte dell’ager il cui centro era Forum Novum, oggi localizzato in Torri in Sabina. Un centro mercantile autosufficiente che ospitava fondi agricoli con semplici domus e ville importanti, rinvenute negli anni ‘70 del ‘900.

I primi documenti ufficiali sono del 1027, ma è nel XIII secolo sotto gli Orsini che assume l’identità di borgo, con tre cinte murarie. Lo stesso secolo nel quale secondo la tradizione San Francesco sostava nell’Eremo di San Cataldo, datato prima del X secolo, distante dal paese 300 metri.

Cottanello, una lunga storia costruita sulla roccia

Il legame di Cottanello con Roma è dato anche dal pregiato marmo rosso delle cave di pietra persichina utilizzato nelle chiese barocche (XVI-XVII secolo). Il Bernini lo utilizzò nella sua Sant’Andrea al Quirinale; il Borromini in Sant’Agnese in Agone. E lo stesso marmo è nel colonnato interno della Basilica di San Pietro voluto da Innocenzo X.

Oggi il centro di Cottanello è zona pedonale e mantiene ancora l’aspetto di castrum speciale dell’età romana. L’ingresso principale è la Porta del Regno così intitolata perché affacciava sul Regno di Napoli. Ricostruita nel 1572 si erge accanto all’abside circolare della chiesetta di San Luigi che una volta era la torre di vedetta. Tra le mura di cinta, via del Corridoio gita tutto intorno al paese passando per alcune torri di vedetta quali quelle delle due porte d’ingresso principali.

Non siamo d’accordo con chi chiama questi centri: “paesi morti”. Certo molti patiscono l’abbandono residenziale; ma la storia, la memoria e le tradizioni accolgono i turisti mantenendo vivo lo spirito del luogo.

Passeggiando lentamente si scoprono i dettagli della storia locale

È impossibile perdersi dentro Cottanello perché qualsiasi direzione si prenda ci si ritrova sempre in un posto già percorso. Il silenzio consente di ascoltare il ruscello poco sotto, il canto degli uccelli e i versi degli animali pascolanti.

Chiamiamoli allora, questi centri, paesi “a misura d’uomo”. Cottanello e San Cataldo sono un esempio di unione locale tra vita e vita religiosa, lavoro e preghiera, stanzialità e cammino.

L’Eremo di San Cataldo infatti era di passaggio per quanti si recavano o a Roma o negli altri centri religiosi dell’Umbria. Riprendendo il cammino, dalla Porte del Regno, troviamo l’Istituto Rinaldi: donato da una donna senza eredi al Comune per ospitare le piccole orfane.

Più avanti la Casa Baronale, antico Palazzo Orsini. Accanto, la chiesa di Sant’Andrea restaurata dopo il devastante incendio del 1799. Si notano in paese molti stemmi degli Orsini che governarono Cottanello per circa 500 anni. Uno importante è sulla Porta Romana che a Sud indirizzava verso Roma.

Scavato nella pietra troviamo l’Eremo di San Cataldo

I trecento metri da percorrere sono quelli di una strada oggi percorsa da automobili che offre un panorama su una natura incontaminata. Un tempo l’accesso all’eremo avveniva con mulattiere. Dal 1888, in occasione dell’apertura della strada, fu costruita una ripida scala di pietra che conduce a una porta lunettata.

Si accede a un primo piano con un piccolo ambiente a volta, che conserva degli affreschi, e nel fondo la grotta che funziona da abside. Qui sono presenti affreschi del IX-X secolo, tra i più antichi della Sabina. Il più grande rappresenta un Cristo benedicente su trono gemmato.

Nella volta a crociera sono dipinte storie bibliche, tratte dal libro della Genesi. Si notano, in particolare, la raffigurazione del peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre di Adamo ed Eva. Al secondo piano è rimasto solo un piccolo campanile a vela con una campana di bronzo.

Cottanello ed Eremo di San Cataldo sono uniti anche oggi nell’interesse dei turisti per queste due storie antiche unite dalla pietra.

La nostra visita è stata guidata dal simpatico Alessandro, che ringraziamo molto, esperto volontario locale dell’Associazione Culturale Castel Leone. Associazione nata nel 2000 per la riscoperta del passato e il ripristino delle tradizioni di Castiglione frazione di Cottanello (RI).

Con il Blog di Roma e del Lazio Around Rome vi guida alla scoperta dei territori per il piacere di soddisfare curiosità e mettere la cultura al servizio di persone e imprese.

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A cura de il NETWORK | testo Andrea Franchini | foto Ezio Bocci

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