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Il borgo senza tempo di Tuscania

Girovagando nel bellissimo territorio del viterbese ecco aprirsi il suggestivo borgo di Tuscania. Sicuramente uno dei più affascinanti della Tuscia posto, come tanti altri paesi dell’area, su un promontorio tufaceo che domina il fiume Marta, un’importante via di comunicazione sin dalla preistoria.

Da Enea agli Etruschi

È sconosciuto il nome pre-romano ma la derivazione da tuscum ossia territorio o città dei Tusci, come i romani chiamavano gli Etruschi, è evidente. Una leggenda mitologica vorrebbe Tuscania fondata dal figlio di Enea, Ascanio.

Il borgo visse una prima fase di forte sviluppo proprio grazie alla espansione della civiltà etrusca diventando, come tante altre dell’area, una importante città stato. Strategica per la sua posizione tra il Mar Tirreno ed il lago di Bolsena.

Dal dominio romano alle invasioni barbariche

Passa sotto il dominio romano senza partecipare a guerre distruttive e questo favorisce un successivo incremento delle attività agricole. Ed anche di quelle commerciali con il fiorire di botteghe artigiane per la produzione di bellissimi sarcofagi decorati prodotti sia in terracotta che in nenfro (una varietà di tufo). Quindi la costruzione di acquedotti, terme e di una delle più importanti direttrici di comunicazione dell’epoca, la via Clodia.

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente Tuscania subisce, come il resto d’Italia, l’invasione di vari popoli barbari. Eruli, Goti ed infine nel 569, i Longobardi di Alboino fino ad arrivare, due secoli più tardi, alla conquista del regno longobardo. Avvenuta da parte dei Franchi di Carlo Magno il quale dona la città al Papa Adriano I.

Il possesso del feudo

Tante le famiglie della nascente aristocrazia medievale che si succedono: gli Anguillara, gli Aldobrandeschi, i Marchesi di Toscana. Divenne libero Comune ma, nel XIII secolo, il possesso della città si trovò al centro delle lotte di potere tra impero e papato. Fino alla definitiva conquista nel 1240 da parte di Federico II di Svevia che promosse la costruzione di possenti mura per proteggerla da attacchi esterni. La contesa tra guelfi e ghibellini, la perdita di importanza della Via Clodia e il prestigio crescente della vicina Viterbo, eletta sede vescovile da Celestino III, diede inizio ad un periodo di lenta decadenza.

Rimasta al margine delle contese e delle lotte di potere che caratterizzarono l’area nei secoli successivi Tuscania arriva al devastante terremoto del 1971. Il sisma che danneggiò fortemente molte abitazioni come anche le chiese romaniche di San Pietro Santa Maria Maggiore che furono successivamente restaurate.

Una città ricca di suggestioni

Oggi passeggiamo tra i vicoli caratteristici del centro storico tra le abitazioni di roccia di tufo dal caratteristico colore rossastro e arriviamo affascinati al Parco Torre del Lavello. Spazio verde racchiuso all’interno delle possenti mura medievali. Da qui si gode di un magnifico panorama della campagna sottostante e dei ruderi del Castello di Rivellino antica costruzione del XII secolo e della Chiesa di San Pietro, dell’VIII secolo, ricca di mosaici, pitture, ambienti carichi di fascino, considerata uno dei gioielli dell’arte romanico-lombarda. Un edificio dove la natura è fonte di ispirazione fantastica, tipica dell’immaginario medievale.

Dalle mostre di arte moderna all’interno di chiese sconsacrate, alle numerose botteghe di ottimo artigianato. E da una gastronomia a base dei tantissimi prodotti tipici, come non menzionare la produzione di essenze e profumi a base di lavanda. Pianta pregiata coltivata dalle numerose aziende agricole nella piana sottostante.
Tuscania è un borgo senza tempo che, negli anni è stato set ideale di tanti famosi film ad iniziare dal pasoliniano “Uccellacci e uccellini” con una ispirata interpretazione di Totò-Frate Ciccillo. E ancor oggi una numerosa colonia di “uccellacci” dimora indisturbata i ruderi tuscaniensi.

Con il Blog di Roma e del Lazio, Around Rome vi guida alla scoperta dei territori per il piacere di soddisfare curiosità e mettere la cultura al servizio di persone e imprese.

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A cura de il NETWORK | testo e foto Ezio Bocci

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