Il quartiere Don Bosco, situato tra la Via Tuscolana e la Via Casilina, è un’area intensamente popolata che deve il suo nome alla Basilica di San Giovanni Bosco, edificata tra il 1952 e il 1964. È significativo che nel rapporto con quest’area Giovanni Bosco venga denominato come “San” riguardo alla Basilica e invece più informalmente come “Don” rispetto al nome del territorio.
Un territorio particolare che ha visto una profonda trasformazione a partire dagli anni ‘30, quando la zona era ancora fortemente caratterizzata dalla tipica campagna romana.
Con l’avvento degli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, inaugurati nel 1936, il volto del quartiere ha cominciato quindi a cambiare radicalmente, attirando artisti e cineasti e segnando l’inizio di una nuova era.
Negli anni ’30 è stato anche costruito l’edificio che ospita il Centro sperimentale di Cinematografia, un’importante istituzione per la diffusione della cultura cinematografica in Italia.
Un significativo presidio culturale è oggi rappresentato anche dal Cinema Teatro Don Bosco attivo dal 1963 con un’intensa attività artistica e culturale.
Nel 1959 è stata consacrata la Basilica di San Giovanni Bosco che è diventata in seguito il fulcro del quartiere. Dando così inizio a un’ulteriore significativa urbanizzazione della zona. La Chiesa, progettata da Gaetano Rapisardi, è caratterizzata da una grande cupola e da meravigliose sculture che adornano la sua sommità.
Intorno ad essa si è sviluppato un quartiere densamente popolato, che ha visto un significativo aumento della popolazione e dei servizi disponibili, specialmente lungo la Via Tuscolana.
La monumentale Piazza San Giovanni Bosco, anch’essa progettata da Rapisardi, è un esempio eloquente dell’architettura del ventennio fascista, nota in Europa come “stile Novecento”.
Questa piazza è stata, tra l’altro, utilizzata come set per alcune scene del celebre film di Federico Fellini “La dolce vita” (1960). E’ divenuta quindi un simbolo del cinema italiano e luogo d’incontro per romani e turisti.
Negli anni ’80, il Quartiere Don Bosco ha conosciuto un ulteriore sviluppo grazie all’inaugurazione della Linea A della Metropolitana. Un mezzo che ha ridotto conseguentemente la necessità del tranvetto che percorreva la Tuscolana.
Oggi, il quartiere si presenta come un vivace centro urbano, con molte attività commerciali e servizi che rispondono alle esigenze dei residenti. La presenza di negozi, caffè e ristoranti contribuisce a creare un ambiente vivace, dove residenti e visitatori possono usufruire inoltre di varie opportunità di socializzazione.
Un tessuto sociale che non solo sostiene l’economia locale, ma che favorisce anche un forte senso di comunità. Le piazze e gli spazi pubblici diventano luoghi di incontro, dove si svolgono eventi e manifestazioni, animando ulteriormente nel complesso la vita del quartiere.
La stessa Basilica di San Giovanni Bosco, oltre a essere un importante luogo di culto, svolge un ruolo centrale nella vita sociale del quartiere. Organizza di fatti eventi comunitari, festival e attività per i giovani, rafforzando i legami tra i residenti e promuovendo i valori educativi e sociali dei Salesiani.
Il Quartiere Don Bosco di Roma rappresenta un’originale testimonianza della storia della capitale e della sua trasformazione negli anni. È un luogo dove tradizione e modernità si intrecciano, creando un ambiente unico e caratteristico.
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