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La città di Cori: una gemma senza tempo sui Monti Lepini

Immersa tra le dolci colline dei Monti Lepini, l’antica città di Cori offre un affascinante viaggio nel tempo. Situata in provincia di Latina, a metà strada tra la Pianura pontina e i Castelli Romani, il suo centro storico domina la vallata offrendo panorami mozzafiato fino al Mar Tirreno.

Infatti la posizione strategica, ai confini dell’arcaico Latium Vetus, ne ha fatto un punto di riferimento per secoli.

Con una storia che risale a oltre 3300 anni fa, Cori è stata testimone dell’ascesa e del declino degli imperi e il suo ricco patrimonio è evidente nell’architettura ben conservata e nelle intriganti leggende.

Cori nel periodo dell’Antica Roma

Fondata, secondo la leggenda, dall’eroe troiano Enea, Cori è stata un centro importante della Lega Latina. La posizione strategica la rese un avamposto vitale nei conflitti tra Roma e i suoi vicini.

D’altra parte le mura ciclopiche della città, testimonianza del suo antico passato, circondano ancora il centro storico. Le prove archeologiche suggeriscono che Cori fosse abitata già nell’Età del Bronzo e il suo nome, derivato dalla parola latina per “corvo”, si ritiene possa avere un significato totemico.

Il Tempio d’Ercole simbolo della città

Su tutti i monumenti risalta, per dimensioni, storia e visibilità, il Tempio d’Ercole (costruito tra l’89 a.C. e l’80 a.C.) uno spettacolo in travertino, ricoperto di stucchi colorati, a cui si accedeva da una scalinata oggi perduta.

Monumento nazionale dal 1898, oggi se ne conservano soltanto il pronao e la parete d’ingresso della cella sicuramente, in origine, con quattro lati chiusi. Splendida la posizione che domina la pianura Pontina

È un perfetto esempio di stile dorico reinterpretato in chiave italica. L’attribuzione non è certa, anche se nei documenti locali da molti secoli è chiamato così. Ha ispirato numerosi artisti quali soprattutto Piranesi e pare che anche Raffaello l’abbia studiato quando sostituì Bramante alla guida della Fabbrica di San Pietro.

Senatus Populusque Romanus

Il dominio romano portò una fase di prosperità e Cori fu nominato municipium, acquisendo una certa autonomia nella Repubblica Romana. I cittadini mostravano con orgoglio l’acronimo SPQR (Senatus Populusque Romanus), simbolo della fedeltà a Roma.

A questa epoca risale il Pozzo Dorico (per i coresi Pizzitónico) datato tra il II e il I secolo a.C. che serviva da cisterna ma anche da mercato coperto.

Dello stesso periodo anche il Tempio dei Dioscuri, datato dal I secolo a.C., di cui restano le colonne corinzie alte 10 metri e parte dell’architrave. A quest’area si accede proprio percorrendo un’artistica Via delle Colonne.

Un Medioevo tormentato fino all’assetto odierno

Tuttavia, la fortuna di Cori declinò durante il Medioevo, quando fu soggetta a invasioni e turbolenze politiche. Nel 1167 fu saccheggiata dalle truppe di Federico Barbarossa.

Nel 1211 papa Innocenzo III infeudò Cori in concessione revocabile a Pietro degli Annibaldi.

Dopo la morte di questi, Cori tornò allo stato pontificio (1234) e fu dichiarata castellania inalienabile da papa Gregorio IX. L’ordinamento comunale si sviluppò nonostante il dominio della Chiesa. A metà del Duecento risale il primo statuto cittadino (l’antico palazzo pubblico è tuttora il municipio).

Da libero comune Cori fu alleata militarmente della vicina Velletri, i vincoli di reciproco aiuto risalgono almeno al 1207.

Successivamente agli inizi del Quattrocento la città di Cori venne invasa da Ladislao di Durazzo, che la dominò fino al 1410.

Un complesso monumentale di grande importanza storica e sociale

Assolutamente originale è la Chiesa di S. Oliva formata da due chiese vicine, una medievale e l’altra del ‘400, che sono state unite aprendo archi nel muro di divisione.

In questo complesso monumentale notevole è il Museo della Città e del Territorio di Cori. Museo di tre piani che conserva importanti testimonianze di questa parte del Lazio Meridionale, tra le Province di Roma, Latina e Frosinone.

Dal 1400 a oggi 

Il periodo compreso tra il Quattrocento e l’Ottocento è stato caratterizzato da una serie di eventi che hanno profondamente segnato la storia di Cori: conflitti, ricostruzioni, cambiamenti politici e demografici, non ultimo il devastante bombardamento alleato del 1944.

Nel 1870, a seguito dell’Unità d’Italia, Cori venne inserita nella Provincia di Roma (ottenendo Giulianello come frazione), successivamente nel 1934, dopo la fondazione di Littoria (l’odierna Latina), la città passò nella neonata Provincia omonima.

Il fascino della Città di Cori tra architettura, tradizioni e ambiente

Il centro storico è un affascinante percorso di strade strette, piazze incantevoli e palazzi antichi. I palazzi nobiliari, con i loro portali in pietra e le facciate decorate, testimoniano il passato signorile della città.

Di grande suggestione sono le antiche mura poligonali della città, con le loro imponenti porte, che ricordano costantemente il turbolento passato di Cori. Fra queste emerge Porta Ninfina ricostruita nel 1984 sulle tracce dell’originale del VI e V secolo a. C.

Da notare che la Porta ha le mura alla sua sinistra: impianto tipico delle cosiddette porte “scee”, realizzate per attaccare i nemici sul fianco destro, dove non avevano lo scudo.

Altri elementi di notorietà e attrazione locale della Città di Cori

Nonostante il passare del tempo, Cori è riuscita a conservare tradizioni e costumi unici. Le feste locali, come il Palio dei Rioni, celebrano il ricco patrimonio della città e offrono uno sguardo al suo passato.

In particolare questo evento esalta la bravura e la spettacolarità degli Sbandieratori di Cori chiamati a esibirsi in tutta Italia e all’estero.

La cucina è profondamente radicata nelle tradizioni agricole della regione, con ingredienti freschi e di stagione e ricette antiche. Il territorio circostante è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura.

Boschi rigogliosi, sentieri che si snodano tra le colline, e borghi medievali nascosti sono solo alcune delle tante attrazioni da scoprire.

Cori è unita a Norba da circa 12 chilometri di Via Francigena Sud, due importanti mete di visita per conoscere le antiche civiltà e la loro evoluzione fino a oggi.

In evidenza

Museo della Città e del Territorio di Cori, come punto di riferimento per la conoscenza

Dal 2000 valorizza la conoscenza del patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale del Lazio Meridionale, attraverso sintesi generali ed approfondimenti tematici.

Con il Blog di Roma e del Lazio, Around Rome vi guida alla scoperta dei territori per il piacere di soddisfare curiosità e mettere la cultura al servizio di persone e imprese.

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A cura de il NETWORK | testo Andrea Franchini | foto Ezio Bocci
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