La Città Eterna è nota da sempre in tutto il mondo per la storia, la cultura e la bellezza che esprime ma meno conosciuta è la sua anima sportiva popolare. Con questo termine ci riferiamo all’impegno nella pratica sportiva non organizzata, frutto di una spontaneità che si manifesta nei vari angoli della città.
Per mantenere vivo lo spirito atletico e salutistico non sempre servono impianti sportivi o associazioni ben strutturate.
È sufficiente un parco, un lungotevere o un semplice prato perché i cittadini si riapproprino dello spazio urbano praticando attività fisica e condividendo momenti di socializzazione.
Ogni mattina, all’alba, innumerevoli romani si allenano seguendo gli itinerari che si snodano tra magnifici alberi e fontane storiche. Utilizzando anche i percorsi salute con le strutture fisse dei parchi.
Non è raro vedere gruppi di amici impegnati in una corsa o in una seduta di allenamento collettivo. La musica nelle cuffiette e il sorriso sul volto sono segnali inequivocabili di come lo sport possa diventare un momento di gioia e comunità.
Esistono regole non scritte, fondate sull’abitudine di chi frequenta i luoghi utili per fare attività fisica, che però resistono nel tempo. Nei parchi delle tante ville storiche è possibile assistere a una vasta gamma di pratiche sportive.
Luoghi in cui soprattutto i ragazzi si incontrano per quelle interminabili partitelle spontanee di calcio magari con borse e tute a fare da pali. Amici e sconosciuti cercano di dividersi in squadre equilibrate e via a correre e calciare senza tanti schemi superflui.
Parlando di calcio di strada a Roma, è d’obbligo citare Pier Paolo Pasolini e la sua passione per il gioco. Soprannominato “Stukas” per la propensione a segnare molti gol, nel 1953 si trasferisce di casa a Monteverde Vecchio dove gioca spesso nella zona di Donna Olimpia. Continuerà in futuro anche all’Eur, e negli altri luoghi della città frequentati come set cinematografici, in combattutissime partite.
Completamente diversa è l’atmosfera tranquilla che si respira invece al Ponte della Musica nei weekend. Quando il tempo “regge” e permette la pratica di yoga, zumba e pilates, soprattutto a una popolazione femminile. Parlando del Tevere, i suoi argini offrono una pista utile per praticare attività sportive di movimento.
E dentro l’acqua gli armi di colorati vogatori faticano ritmicamente per spingere forte con i remi sugli scalmi. Ma la periferia è quella dove si esprime l’anima sportiva e popolare di Roma.
Skateboarder e pattinatori che impazzano sfruttando piazzali e architetture urbanistiche in condivisione con gli appassionati di parkour. Il ciclismo e il podismo amatoriali sono più praticati lungo l’Appia, incrociando anche cavalli e cavalieri o praticanti di nordic walking che percorrono lunghi chilometri.
Non c’è limite alla fantasia e all’utilizzo degli spazi disponibili, nei quali spesso murales e altre forme di street art creano un’atmosfera di socializzazione giovanile. E dove si unisce un’altra passione difficile da praticare nel centro città, quella del fare musica da soli o in gruppo.
In conclusione, l’anima sportiva popolare di Roma è un caleidoscopio di attività che rappresentano una reazione alla vita frenetica e spesso stressante della città. Si tratta di un modo per riappropriarsi degli spazi urbani, di riscoprire il piacere del movimento e della socializzazione. L’anima sportiva popolare di Roma è un simbolo di resilienza, innovazione e comunità.
In un’epoca in cui spesso ci si sente disconnessi, queste pratiche informali di attività fisica costituiscono un invito a riunirsi, a muoversi e a godere dei piccoli piaceri della vita, rendendo la Capitale non solo una città da visitare, ma un autentico luogo da vivere in ogni sua sfumatura.
Se hai bisogno di aiuto, non esitare a contattarci.
Ti risponderemo rapidamente e, se hai fretta, chiamaci subito.
T: (+39) 06 9422062
info@aroundrome.it