Visitare Monte Guadagnolo e il Santuario della Mentorella è un’esperienza coinvolgente da vivere perché, a poco più di un’ora d’auto da Roma, significa entrare in un’atmosfera speciale.
Tra una natura incontaminata, un nucleo abitativo antico e un luogo suggestivo di meditazione. Il monte, con la sua altezza di 1218 metri slm, è il più alto dei Monti Prenestini nel Subappennino laziale.
Il paese di Guadagnolo è una piccola frazione di Capranica Prenestina dove sembra che il tempo si sia fermato.
Il Santuario della Mentorella sulle pendici del Monte Guadagnolo, ispira un raccoglimento interiore oltre la dimensione religiosa del luogo, quindi un percorso di visita che esplori questo territorio gratifica chi lo compie lasciando un ricordo indelebile. Scopriamo dunque le tre coordinate meta della nostra escursione.
La strada per arrivare in cima al monte già promette molto in termini di vedute, ma il panorama che si gode dalla vetta è straordinario. Il monte è coperto da boschi ed offre itinerari da trekking e pareti da arrampicate vicino al paese da cui prende il nome.
Ad Est si trova l’altopiano dei Prati del Guadagnolo e poco più in basso il Santuario della Mentorella. Tutta l’area, per la sua particolare flora e fauna, è inoltre protetta dalla legislazione europea come sito Natura 2000.
Il panorama incantevole si estende su Roma e la sua campagna fino al mare, con il Monte Gennaro e il Vulcano Laziale (Tuscolo e Monte Cavo).
Lo sguardo spazia libero verso i Monti Ruffi e i Monti Affilani, i Monti Tiburtini, i Monti Lucretili fino ai Colli Albani e alla Valle del Sacco. Ma il primo a godere di tanta bellezza naturale è il paese di Guadagnolo: il centro abitato più alto del Lazio.
Purtroppo da tempo prosegue la vicenda delle grandi antenne radio installate che deturpano la sommità del monte e che sarebbero dovute essere già rimosse da qualche anno; si spera che il problema venga risolto al più presto.
Le origini del paese sono incerte: alcuni studi propendono per un’area dove si rifugiarono i romani in fuga a causa delle invasioni barbariche.
Ma una versione più romantica ne attribuisce la fondazione a contadini locali che ospitavano i pellegrini del Santuario della Mentorella, ricavandone così un piccolo guadagno (un guadagnolo…) date le povere condizioni economiche dei viandanti.
Nel corso della storia il piccolo centro di Guadagnolo e Santuario della Mentorella è appartenuto ad alcune famiglie nobili tra le quali i Conti, gli Sforza Cesarini e i Torlonia. Passando definitivamente nel 1930 sotto il comune di Capranica Prenestina.
Tre soprattutto sono le attrazioni del paesino che conta meno di 60 abitanti, 500 di meno rispetto a mezzo secolo fa.
I resti del castrum romano, i resti della Chiesa di San Giacomo Apostolo del secolo scorso e la Statua del Gesù Redentore, opera bronzea di Elverio Veroli, installata nel 1976. Ma riprendiamo il cammino e facciamo altri due chilometri e mezzo verso una nota meta di pellegrinaggi.
Questa si trova su uno sperone roccioso dal quale la vista panoramica può assumere ulteriori significati oltre quelli meramente turistici.
Il Santuario della Madonna della Mentorella sul Monte Guadagnolo risale al IV secolo ed è il più antico tra quelli mariani d’Italia e probabilmente anche d’Europa. Oltre alla strada carrabile è raggiunto da vari sentieri tra cui quello dedicato a papa Wojtyla, ospite frequente del complesso monastico.
Il Santuario della Madonna della Mentorella è stato guidato dai monaci di Subiaco a cui sono subentrati i Gesuiti verso la fine del XVI secolo. A quest’ordine è appartenuto fino al 1879 quando, dopo varie vicissitudini, è tornato ai Benedettini.
Nel 1857 il papa Pio IX lo ha affidato ai Padri Resurrezionisti Polacchi, che sono gli attuali conduttori. Per quanto riguarda l’aspetto di sviluppo del complesso è stato il gesuita Atanasio Kircher a restaurare, a partire dal 1660, chiesa e convento abbellendoli con molti dipinti.
Fondamentale per l’impresa è stato il sostegno economico dell’imperatore d’Austria Leopoldo I e di molti altri principi tedeschi.
La chiesa dedicata alla Beata Vergine si presenta con una facciata e una struttura architettonica semplici. All’interno è da ammirare la decorazione della cappella di San Silvestro, con episodi della vita del santo, del pittore Antonio Rosati.
Sulla piccola rupe che sovrasta la chiesa si trovano altri dipinti riguardanti le storie di S. Eustachio nella cappellina omonima. Nella roccia che si trova sotto la Cappella di Sant’Eustachio c’è la grotta naturale di San Benedetto con un altare e una sua immagine. Qui soggiornò per due anni il santo, padre della vita monastica occidentale.
Dalla Mentorella Benedetto si trasferì poi a Subiaco fondando l’importante omonimo monastero sulle pendici dei Monti Simbruini, altra meta importante della sua vita.
Il Santuario della Mentorella è sempre molto frequentato da gruppi di fedeli ma anche da molte organizzazioni laiche che completano in questo luogo incantevole la visita del territorio.
Se hai bisogno di aiuto, non esitare a contattarci.
Ti risponderemo rapidamente e, se hai fretta, chiamaci subito.
T: (+39) 06 9422062
info@aroundrome.it