Nella Valle della Caffarella si specchia la storia di Roma, della città, della cultura, delle genti che l’hanno popolata e del territorio nel quale si sono insediate.
La valle è una vasta area del demanio di ca.190 ettari estesa tra le Mura Aureliane, la Via Latina e via dell’Almone, ed è una delle aree verdi più grandi di Roma.
Deve il suo nome alla famiglia Caffarelli. Proprietaria della tenuta che dal Cinquecento, con la costruzione del Casale della Vaccareccia (tuttora esistente e dove vengono prodotte ottime ricotte), e che incorpora una delle torri di guardia che nel medioevo popolavano la Campagna Romana. I Caffarelli avevano qui un vasto possedimento produttivo che si estendeva fin oltre la via Ardeatina.
Tanti i passaggi di proprietà della tenuta fino ad arrivare alla seconda metà del secolo scorso in cui la valle si presentava incolta. Abbandonata e stretta tra le mire di urbanizzazione degli speculatori che già l’avevano assediata dalla parte dei quartieri Appio-Tuscolano.
Con il piano regolatore del 1965 l’area viene vincolata e finalmente sono salvaguardate le bellezze naturali e archeologiche presenti. Infatti sembra che il territorio fosse appartenuto in epoca romana alla famiglia di Erode Attico. Un politico e oratore ateniese vissuto nel II secolo d.C. che qui aveva la sua villa. Un vasto complesso al cui interno era il Ninfeo di Egeria, il tempio del dio Redicolo e il tempio. Dedicato sia a Cerere sia alla moglie defunta di Erode, Annia Regilla, oggi Chiesa di Sant’Urbano.
Passeggiando tra i tanti sentieri verdeggianti si gode di un ambiente affascinante. Attraversato dal piccolo fiume Almone, sacro agli antichi Romani e raccontato da Virgilio nell’Eneide. Affluente del Tevere, raccoglie le acque (inquinate) che scendono dai vicini Colle Albani. E sulle sue rive è tuttora possibile scorgere i resti delle “Valche”, torri-mulini costruite intorno al XI secolo per la lavorazione dei tessuti.
La vegetazione è molto varia e si passa dalla caratteristica flora laziale, con le tante piante spontanee. Alternata a bosco misto, principalmente lecceta e sughereta. Ricca anche le fauna con la presenza di numerose specie ittiche e anfibie nel fiume Almone. E numerosi mammiferi tra cui spicca la simpatica presenza del coniglio selvatico come anche la faina, l’istrice, la donnola, la volpe.
La vasta valle ospita anche tante specie di volatili acquatici come airone bianco e cinerino, garzetta, folaga. Rapaci come allocco, falco pellegrino, gheppio, poiana e tantissime altre varietà come fagiano, picchio, gazza, taccola, zigolo, verzellino. Insomma un piccolo eden appena fuori le Mura Aureliane.
La Valle della Caffarella fa parte del più vasto Parco Regionale dell’Appia Antica che propone visite guidate, escursioni, percorsi didattici ed aree ristoro.
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