Il quartiere EUR prende il nome dalle iniziali di Esposizione Universale Roma, evento che avrebbe dovuto mostrare al mondo intero la potenza del fascismo. Tale manifestazione si sarebbe dovuta svolgere nel 1942, ventesimo anno della cosiddetta “Era fascista”.
Ma per le vicissitudini della II Guerra mondiale in corso che volgeva al peggio per l’Italia, fu ovviamente cancellata.
L’idea di un quartiere nacque negli Anni Trenta e l’enorme cantiere guidato dai più acclamati architetti d’epoca sotto la guida di Marcello Piacentini produsse numerose opere urbanistiche. L’impianto già molto delineato fu completato nel dopoguerra con il risultato di far convivere edifici moderni ed esempi di architettura monumentale.
Lo stile razionalista richiama l’ideologia dell’Impero romano propria dell’epoca. Monumentalità, quindi, degli edifici, forme squadrate ad angoli vivi, grande uso di marmo bianco; le statue realizzate nello stile classico dell’Antica Roma.
Il tutto lungo la via, allora denominata Imperiale oggi Cristoforo Colombo, che unisce la capitale al mare in un’unione anch’essa simbolica.
Già nei progetti dei promotori, all’EUR (chiamato all’epoca E42, riassumendo Esposizione del 1942) si sarebbero dovuti trasferire molti ministeri. Dove per “ministeri” a Roma s’intende quell’articolato apparato burocratico pubblico sostenuto da centinaia di migliaia di impiegati dal “posto fisso”.
Lo spostamento è avvenuto in epoca più recente e con molte resistenze di chi avrebbe preferito rimanere in pieno centro città.
Ogni giorno decine di migliaia di persone arrivano per lavorare negli enti pubblici, nelle banche, negli istituti previdenziali e in ogni tipo di azienda.
Sono pochi quelli che abitano qui in proporzione alla superficie del quartiere. Prescindendo da gusti estetici e opinioni politiche influenzanti il giudizio personale, non si può negare la spettacolarità del luogo.
Non abbiamo detto ancora che il quartiere è gestito dalla EUR Spa (90% Ministero delle Finanze e 10% Comune di Roma). E che nel triennio 2023-2026 quest’area avrà a disposizione 120 milioni di euro per rifarsi il look.
Girando per il quartiere EUR l’attenzione viene attratta da tante presenze diverse. L’Obelisco dello scultore Arturo Dazzi fra i più alti di Roma con i suoi 45 metri.
L’imponente Palazzo della Civiltà Italiana, detto “Colosseo quadrato”, con una particolare quantità di grandi archi a mo’ di finestra. Perché disposti su sei piani (come le lettere del nome “Benito”) e su file da nove (come le lettere che compongono il cognome “Mussolini”).
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo, i patroni della città, spesso usata anche come set cinematografico. Il parco, con laghetto, che offre una piacevole oasi sia di relax sia di attività sportiva per tutte le età.
Il Palazzo dello Sport (PalaSport o PalaEur) che non è un’attrazione turistica ma un importante centro che ospita competizioni sportive e concerti soprattutto rock.
La Nuvola di Fuksas, enorme centro congressi di 55mila mq con sale conferenze, auditorium e bar. Romanticamente lasciamo per ultima una vera delizia: il Giardino giapponese, dal tipo di flora presente, che a primavera offre una fioritura… spettacolare.
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