Attraversare l’Isola Tiberina per ricercare il “bello” a Roma. Passeggiare in un itinerario ricco di spunti: quello che collega i tesori rinascimentali di Trastevere.
Un quartiere con origini antiche e affascinanti, che si riflettono nel suo spirito unico e nel suo patrimonio artistico e culturale.
Camminare per le sue strade significa vivere una certa romanità cosmopolita che, dai tempi dell’Antica Roma, è contaminata da presenze internazionali. La stratificazione urbana e sociale avvenuta nei secoli rende Trastevere un luogo di forti contraddizioni.
Zona popolata fin dalle origini dai lavoratori del Tevere, il nome deriva dal latino trans Tiberim (“al di là del Tevere”) ed ha subito nell’ultimo secolo una trasformazione residenziale con abitanti più abbienti e attività più redditizie.
Area della città che offre anche una ristorazione tipica caratteristica, ideale per il turismo e al contempo con problemi di movida e ordine pubblico.
Sede del carcere di Regina Coeli e territorio di preziose basiliche. Ed è proprio quest’ultima ispirazione che ci porta tra botteghe artigiane, localini alla moda e strade antiche a cercare tracce d’epoca del ’500.
Il tutto sotto lo sguardo benevolo di Belli e Trilussa, due poeti romani che hanno descritto sapientemente Roma e il carattere dei romani.
Trastevere è un quartiere che ospita molte chiese di grande valore storico, artistico e religioso. Tra queste, due sono particolarmente importanti: la Basilica di Santa Maria in Trastevere e la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.
La Basilica di Santa Maria in Trastevere è una delle più antiche chiese di Roma, fondata da papa Callisto I nel III secolo e ristrutturata nel XII secolo. In tutte le sue cappelle si trovano opere d’arte straordinarie che la rendono una vetrina dei tesori rinascimentali di Trastevere.
Ammirabili gli affreschi di Annibale Carracci e Cesare Nebbia sulla vita di San Gregorio, e quelli dei fratelli Zuccari sulle predicazioni di San Giacomo. Così come quelli di Antonio Tempesta e Giovanni Battista Ricci con il martirio di San Giovanni Battista. Pietro Cavallini, vissuto tra ‘200 e ‘300 ha realizzato qui lo splendido mosaico absidale della Vergine con bambino.
Pietro Cavallini rappresenta il trait d’union con la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere dove ha realizzato numerose opere d’arte. Tornando al ‘500, qui è conservata la statua marmorea scolpita da Stefano Maderno della santa: nobile romana martirizzata nel III secolo, patrona dei musicisti. Maderno scolpì la santa nella posizione in cui fu ritrovata, con le ferite sul collo e il volto rivolto verso il basso. La statua è considerata un capolavoro di espressività e di realismo, oltre ad essere una testimonianza della devozione alla santa.
Per completare la passeggiata tra i tesori rinascimentali di Trastevere, visitiamo un’opera di edilizia civile: la Villa Farnesina. Villa costruita tra il 1506 e il 1510 per Agostino Chigi, ricco banchiere senese al servizio del Papa. Progettata da Baldassarre Peruzzi la villa è famosa per i suoi affreschi che rappresentano scene mitologiche e allegoriche. Tra gli artisti che lavorarono alla decorazione della villa ci sono Raffaello, Sebastiano del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e Giulio Romano.
Tra le tante contraddizioni di Trastevere, non è difficile fare emergere il “bello” con la forza dei capolavori universali.
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