Visitare Villa Torlonia a Roma significa immergersi in un’esperienza unica, ricca di ambienti diversi per destinazione d’uso, stile ed… emozioni. Emozioni che ci guidano alla scoperta di una residenza voluta, abitata e arricchita da famiglie nobili.
E da quella di un dittatore che ha governato l’Italia nel più nefasto ventennio della sua storia unitaria.
Appartenuta ai Pamphilj dal ‘600 a metà 700, poi ai Colonna, come tenuta agricola, dal 1806 i Torlonia commissionarono a Valadier il progetto della villa.
Il celebre architetto, ristrutturò l’esistente, costruì nuovi spazi ed edifici e creò nuovi angoli suggestivi nella proprietà. A poche centinaia di metri da Porta Pia, sulla Nomentana, si sviluppava una residenza esclusiva isolata dal contesto circostante.
I Torlonia hanno lasciato testimonianze importanti d’architettura e arte anche in altre ville, la più importante delle quali è senz’altro Villa Torlonia a Frascati.
Impossibile in un post raccontare tutte le opere presenti qui. Allora tentiamo di visitare Villa Torlonia a volo d’uccello. Il Casino nobile, o principale, è un esempio di architettura neoclassica che ospita spesso mostre all’ultimo piano.
Nei sotterranei il bunker fatto costruire da Mussolini e un locale simile a una tomba etrusca. Il Casino dei Principi, invece, è in stile neo cinquecentesco. Originalissima e suggestiva, invece, è la Casina delle Civette con vetrate colorate e un’immagine complessiva tra il Liberty e l’Art Déco. Pregevole il Teatro Torlonia nel quale ben si amalgamano stili molto diversi tra loro: classico, nordico, moresco, gotico, greco-romano e rinascimentale. Al visitatore il gusto di riconoscerli.
Finiti i sostantivi per descrivere le opere presenti, parliamo di “incontri”. Perché tali sono i falsi ruderi, di moda nell’‘800, nel viale che porta al Casino delle Civette. Così come, poco più avanti, il Tempio di Saturno, a imitazione dei templi antichi e tra i pochi edifici ancora da restaurare. E che dire della Tribuna con Fontana, il Campo da Tornei, gli Obelischi, le due Colonne Onorarie e dell’edicola mariana che continuano a sorprendere il visitatore della villa?
Aranciera e Limonaia sono due edifici d’epoca che oggi ospitano rispettivamente un locale di ristorazione e un museo tecnologico per bambini. Adiacenti al coreografico Villino Rosso, costruito per l’amministratore di allora, con ingresso da via Spallanzani.
L’ultimo restauro in ordine di tempo è quello della Serra Moresca con alti soffitti sorretti da colonne in pietra albana e vetrate laterali con coloratissimi motivi arabeggianti. Gli alberi a dimora nella villa sono di oltre cinquanta specie diverse.
Storia, cultura, arte e verde rendono indimenticabile la visita di Villa Torlonia.
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