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Vitorchiano “il borgo sospeso”, affacciato su un suggestivo panorama della valle del fiume Tevere, è un piccolo paese situato a pochi chilometri da Viterbo.
Il termine “borgo sospeso” rende perfettamente l’essenza di questo paese, poiché sembra quasi librarsi tra le nuvole, con le sue case in pietra che si arrampicano sulla roccia e si affacciano su un dirupo scosceso.
La sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo è accentuata dalla sua posizione privilegiata, che offre ai visitatori un colpo d’occhio sulla naturale bellezza circostante e un richiamo imperdibile alla storia.
Passeggiando per le sue strade strette e tortuose, si ha l’impressione di immergersi in una dimensione antica, dove ogni pietra racconta storie di un passato affascinante.
Vitorchiano è anche un set cinematografico che deve la sua fama al capolavoro di Mario Monicelli “L’Armata Brancaleone” del 1967. Un film cult, con un cast di celebrità del calibro di Vittorio Gassman, che ha immortalato il borgo trasformandolo in uno scenario leggendario. Ancora oggi, molti fan del film si recano tra i luoghi delle riprese, per riviverne le atmosfere medievali.
Il nome “Vitorchiano” sembra derivare da Vicus Orclanus, collegato al centro di Norchia (o Orcla) luogo sacro alla dea etrusca Norzia presso Vetralla. Le origini del paese risalgono all’Età del Bronzo, anche se fu più stabilmente abitato dall’epoca etrusca.
Sulla scia dell’espansione romana, Vitorchiano ha continuato a svilupparsi, mantenendo un legame profondo con la cultura etrusca e romana. Attraverso i secoli, questo borgo ha vissuto vicende turbolente, tra conflitti, dominazioni e rifiorimenti, che hanno lasciato un’impronta indelebile nel tessuto sociale e culturale del luogo.
Tra i momenti salienti della sua storia, emergono le lotte tra le famiglie nobiliari e le guerre tra guelfi e ghibellini, che hanno segnato profondamente il territorio.
Passeggiando in questo incantevole borgo, si incontrano i monumenti civili e religiosi più caratteristici del luogo. Il Palazzo del Comune è tra i più belli e interessanti della provincia di Viterbo.
La sua costruzione risale alla prima metà del ‘400. Le finestre che danno sulla piazza principale sono a forma di croce guelfa. L’attigua Torre dell’Orologio è alta 16 metri, e fu eretta per proteggere il secondo ingresso del castello. L’orologio a pesi è del 1470.
La chiesa di S. Maria Assunta in Cielo è la più importante del paese dal punto di vista architettonico. Si trova nel cuore del borgo e risale alla seconda metà del XIII secolo. Incorpora un notevole campanile di stile gotico a tre ordini di finestroni, monofori, bifori e trifori.
Nell’interno a navata unica con tetto a capriate, si trovano tracce di alcuni affreschi, la cui fattura è indizio dell’influenza di buone scuole pittoriche.
La Chiesa della SS. Trinità risalente al XIV secolo, è all’ingresso del paese vicina a porta Romana. È chiamata anche Chiesa di S. Amanzio perché ne conserva le spoglie.
Tutta di peperino, sulla facciata ha un rosone centrale sopra un portale decorato. Nell’interno, risalta l’affresco di notevole bellezza dell’Annunciazione. Sulla chiesa spicca il campanile di stile romanico a pianta quadrata.
Sulla strada che conduce alla stazione ferroviaria è situata la chiesa di S. Antonio di Padova, chiamata dai residenti anche ‘Chiesa dei frati’.
Di stile rinascimentale e a pianta rettangolare, la sua realizzazione ebbe inizio nel 1793, anno in cui venne edificato anche il contiguo convento francescano.
Ma non è solo l’architettura a rendere Vitorchiano un luogo affascinante: il paesaggio circostante, caratterizzato da colline, boschi e uliveti, offre l’opportunità di esplorare percorsi naturalistici e godere della tranquillità di una natura immacolata.
Le strade panoramiche che circondano il borgo invitano a escursioni suggestive, dove è possibile respirare l’autenticità della vita rurale laziale.
Nel paese fa bella mostra di sé la statua Moai, un monolite tipico dell’Isola di Pasqua (nome originale Rapa Nui), unico esemplare esistente al mondo, fuori della stessa isola.
La statua fu costruita in occasione di una trasmissione tv in argomento del giornalista Rai, Mino Damato. Grazie alla ricchezza di marmo peperino fu scelta Vitorchiano come località ospitante dell’opera alla quale lavorò a lungo un’intera famiglia proveniente dalla famosa isola polinesiana.
Vitorchiano è anche una tappa ideale per la scoperta delle meraviglie nella provincia di Viterbo. Le frazioni circostanti, come Caprarola con il suo imponente Palazzo Farnese, e i caratteristici borghi di Civita di Bagnoregio e Tarquinia, rivelano un patrimonio culturale che si estende ben oltre i confini del paese stesso.
Gli amanti della natura possono anche dirigersi verso il Parco Regionale dei Monti Cimini, un’area protetta che offre sentieri, fauna selvatica e paesaggi mozzafiato. Tutti luoghi dove si possono vivere nuove avventure immersi in una storia millenaria, di tradizioni artigianali e gastronomiche, e in vasti panorami che tolgono il fiato.
